SILVIA CAMPORESI – ARTE, TECNOLOGIA, FINANZA

“C’è una forma di bellezza anche nelle cose più impensate, in quei soggetti che non sembrano portatori di valori estetici, perché generati dalla tecnica e deputati ad un uso specifico, soggetto a regole specifiche.

E’ questa la curiosa scoperta nell’entrare in una enorme officina, guardare gli operai specializzati al lavoro e osservare come la luce attraversa gli spazi e le strutture che li riempiono. In questo viaggio nelle sperimentazioni tecnologiche, mi sono lasciata guidare dalla non-conoscenza. […] In questo mondo enorme e rumoroso, vedo forme, colori, luci, composizioni. Accosto il grande al piccolo, la luce alle ombre, le presenze alle assenze, forme armoniche a colori accesi”.

Nell’era della transizione energetica, il mondo cerca la soluzione nell’idrogeno prodotto dall’acqua e nell’elettrificazione dei processi produttivi e della mobilità.

La chiave di volta risiede nella necessità di accorciare il tempo in cui l’energia solare diventa utilizzabile, ma lo sviluppo tecnologico in questa direzione sembra non occuparsi di intensità ed efficienza produttiva. L’obiettivo di questo progetto è ricordare che la tecnologia è utile quando diviene arte e la finanza se ne accorge e la veicola.

Attraverso una serie di immagini dal taglio poetico, Silvia Camporesi racconta il lavoro all’interno del Parco Scientifico Tecnologico d’Abruzzo e delle industrie Walter Tosto, indagando le forme, la luce, gli spazi e le strutture che li riempiono. Ne viene fuori un immaginario costruito su una visione estetica degli spazi fortemente evocativo.

Il progetto nasce dalla collaborazione della Fondazione La Rocca con le industrie Walter Tosto, il Parco Scientifico e Tecnologico d’Abruzzo e Fineco.